
Il protocollo dettagliato per ricominciare a lavorare ce lo svela Bullfrog. Le regole? Anche per i clienti
Babiere e Fase 2: si potrà, finalmente, dare un taglio a barba e capelli. Si può dire, oggi, che un barbiere moderno sia un barbiere ai tempi del coronavirus: sopravvive, si evolve, si adegua e impara. Ma come si comporterà nei confronti dei clienti e, viceversa, come dovranno comportarsi i clienti nei confronti del professionista? Bullfrog e il Dottor Fernando Marco Bianchi, medico all’Humanitas San Pio X di Milano, hanno stilato il perfetto protocollo dettagliato per la riapertura. Da leggere attentamente e da mettere in pratica, anche sulla barber-poltrona mentre ci si fa coccolare.

PULIZIA GENERALE
Oggi assume un’importanza ancor più rilevante, per tutelare la salute dei clienti e del personale. Il virus può depositarsi sulle superfici attraverso le goccioline di saliva emesse o, con minor carica virale, essere portate sugli oggetti, come i soldi, dalle mani contaminate. Seguendo i consigli dell’Istituto Superiore di Sanità, per sterilizzare le superfici e pavimenti, si possono utilizzare sia disinfettanti a base alcolica al 75%, sia prodotti a base di cloro dello 0,1% e, per i sanitari, dello 0,5%, da risciacquare. Le pulizie del negozio saranno eseguite almeno giornalmente o più spesso se verrà richiesto dalle disposizioni di legge.

RICIRCOLO DELL’ARIA
Gli scarsi ricambi d’aria favoriscono l’esposizione a inquinanti e possono facilitare la trasmissione di agenti patogeni tra personale e clienti. Garantire l’apertura di finestre frequentemente, o mantenere un impianto di ventilazione meccanica, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il vento, ricordiamolo, non stimola lo spostamento del virus.
NIENTE STRETTE DI MANO, PER ORA
Salutarsi con un sorriso, almeno a un metro di distanza. Fondamentale, nel corso dell’appuntamento da parrucchieri, anche igienizzare le mani, non toccarsi gli occhi, il naso o la bocca ed evitare contatti ravvicinati.
ABBIGLIAMENTO E IGIENE PERSONALE
Attualmente non è noto se e per quanto tempo il virus sia in grado di sopravvivere sui vestiti, inoltre per l’igienizzazione degli abiti sarebbe necessario un lavaggio a 90° o l’utilizzo della candeggina, purtroppo non sempre applicabile. Per essere sicuri di non contaminare l’ambiente di lavoro, il personale si cambierà prima di iniziare il proprio turno, con la possibilità di utilizzare anche un camice monouso come doppia protezione.
NIENTE ANELLI O BRACCIALI
I monili sono un’ulteriore superficie su cui si possono depositare virus e batteri, la pelle che ricoprono ospita una maggiore quantità di microrganismi e non permettono di eseguire un lavaggio accurato. Inoltre la loro presenza è di ostacolo nell’indossare i guanti e ne può compromettere l’integrità. Anche per i clienti, al lavatesta, è consigliato non indossare orecchini o collante, per lo stesso motivo.
GEL IGIENIZZANTE AD OGNI CLIENTE
La normativa per i servizi alla persona prevede che venga messo a disposizione dei clienti un prodotto disinfettante in gel o spray per l’igiene delle mani, con una percentuale di alcool etilico non inferiore al 70%, con cui igienizzare le mani per almeno 30-40 secondi, frizionandole palmo contro palmo senza trascurare i polsi, lo spazio tra le dita e sotto le unghie.
FACCIAMOLO PROTETTO
Il personale si laverà le mani prima e dopo ogni servizio, indosserà i guanti seguendo la procedura corretta, indossarà la mascherina – obbligatoria anche per i clienti – e dedicherà una pattumiera solo per le protezioni usate. Anche i ferri del mestiere verranno disinfettati dopo ogni servizio. Ricordate: la barba non è considerata un fattore di rischio per l’infezione da Coronavirus, a patto che venga adeguatamente detersa e che, come il resto del viso, non venga toccata con le mani.
LAVORARE SOLO SU APPUNTAMENTO, SENZA ATTESE IN NEGOZIO
Lavorare unicamente su appuntamento diventa fondamentale per i parrucchieri per una corretta gestione dei flussi all’interno del locale e l’organizzazione del lavoro. Non accettare più clienti di passaggio senza appuntamento o accompagnatori diventa così un’ulteriore forma di rispetto sia del lavoro che della salute. L’obiettivo comune è infatti quello di ridurre gli assembramenti di persone all’interno dello stesso locale e anche l’attesa non sarà più consentita. Se il cliente non è puntuale, qualche minuto di flessibilità è ovviamente tollerabile, senza però sforare i ritmi lavorativi.
IL PAGAMENTO
Le barriere in plexiglas trasparente, da apporre nella zona della cassa, sono un ostacolo fisico impenetrabile considerato un ulteriore mezzo di contenzione dell’infezione. Pur in loro presenza, bisognerà evitare il più possibile i pagamenti in contanti, che possono essere veicoli di sporcizia e germi e che, ovviamente, non possono essere disinfettati. Meglio i pagamenti con carta di credito e bancomat, Apple Pay o Satispay. Il terminale POS verrà sempre disinfettato.
IL PRODOTTO DA PORTARE A CASA
Perché rinunciare allo shampoo di fiducia o a un nuovo balsamo o olio per la barba? Le procedure di sicurezza devono essere le stesse: prodotto ben sigillato in un sacchetto nuovo.