Il momento d’oro del tennis azzurro, mai prima d’ora 9 italiani nella top 100 Atp

Il 19enne tennista italiano Jannik Sinner si è qualificato per la finale dell’Open di Miami, in Florida: uno dei nove tornei della fascia Masters 1000, i più importanti dopo i quattro del Grande Slam. In semifinale, venerdì, Sinner ha vinto in tre set contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut con il punteggio di 5-7, 6-4, 6-4. Per Sinner, uno dei tennisti italiani più promettenti in circolazione, sarà la prima finale in un Masters 1000: giocherà domenica contro il polacco Hubert Hurkacz. La partita comincerà a Miami alle 13: in Italia saranno le 19.

Non era mai successo nella storia del ranking globale. Da Berrettini a Seppi, brilla il talento dei due top 100 più giovani del mondo: Sinner e Musetti, le stelle del futuro

Un affollamento così significativo di tennisti italiani nella top 100 Atp non si era mai verificato. Sono 9 gli azzurri attualmente in classifica nei primi 100 campioni del mondo. È un risultato che premia un intero movimento che negli ultimi anni ha dato un’accelerata improvvisa verso il futuro. Il record precedente – con 8 italiani nella top100 – era stato registrato nell’ottobre del 2019. Questo è un ulteriore balzo in avanti, la certificazione di un eccellente lavoro fatto in profondità e che adesso sta dando i suoi frutti.

I nomi del Rinascimento del Tennis italiano, dunque. Matteo Berrettini (10), Fabio Fognini(17), Jannik Sinner (31), Lorenzo Sonego (34), Stefano Travaglia (70), Salvatore Caruso (85), Marco Cecchinato (90), Lorenzo Musetti (94) e Andreas Seppi (97). Una presenza massiccia che testimonia la crescita del nostro tennis. La Generazione Z sta bruciando i tempi. È come se un filo rosso unisse la favolosa generazione di Panatta, Barazzutti e Bertolucci (vincitori della Coppa Davis nel 1976) a questa pattuglia di ragazzi armati di racchetta e ambizioni.

Non è un caso che siano italiani anche i due tennisti più giovani della top100. Jannik Sinner (2001) e Lorenzo Musetti (2002). La rivalità più accesa è sicuramente la loro ed è un confronto che non può che far bene a tutto il movimento. Uno altoatesino, l’altro toscano. Diversi per carattere e percorso professionale, uniti dalla stessa voglia di emergere. Il rigore di Sinner, la creatività di Musetti. Precoci entrambi. Sinner impiegò 21 partite per battere il suo primo top-10: e all’epoca sembrò un risultato stupefacente. E oggi, alla luce dell’impresa al Miami Open, può dire di essere il più giovane italiano ad accedere alla finale di un Masters 1000.

A Musetti per piegare un rivale da top-10 erano bastate 9 partite. Il baby dal braccio d’oro – oggi 19enne – a 16 anni vinceva l’Australian Open (è diventato professionista a 15 anni, e l’anno dopo era già in finale agli Us Open Juniores). Predestinato, Musetti, che dopo l’exploit di Acapulco ha fatto un balzo di 26 posti nel ranking diventando il più giovane tennista in assoluto ad entrare nella top 100. Ma la scalata vera è cominciata l’anno scorso, quando da numero 249 si presentò agli Internazionali d’Italia eliminando al primo turno il numero 17 del mondo Wawrinka.

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È un momento d’oro del tennis italiano. Il vento è cambiato, forse nel giro di poco tempo saremo davvero pronti per (ri)cominciare a vincere qualcosa di importante. Basta dare un’occhiata alla top100, che vede sul gradino più alto del podio il serbo Novak Djokovic, con Medvedev e Nadal, rispettivamente secondo e terzo. Ebbene: Spagna, Stati Uniti e Francia sono le uniche tre nazioni ad avere più di 10 giocatori nei primi 100 del mondo. L’Italia è lì, pronta a migliorarsi ancora. C’è infatti un altro italiano pronto ad entrare tra i primi 100. È Gianluca Mager, che attualmente occupa la 102ª posizione.

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