
Nuovo Ciao Piaggio: l’amico di tante uscite e avventure ora ritorna in chiave modera. Ecco la nuova vita del mitico due ruote che ha accompagnato diverse generazioni.

Nuovo Ciao Piaggio, torna un must italiano
Se possiedi un Piaggio Ciao nel tuo garage, leggi attentamente questo articolo. Il mitico due ruote italiano, potrà essere restaurato e convertito in una bicicletta elettrica. Oppure se ti stiamo facendo venire voglio di tornare in sella ad uno CIAO, allora basterà contattare Ambra Italia che penserà ad accontentarti. L’azienda situata a Rufina, in provincia di Firenze con un particolare kit di trasformazione, converte il vecchio ciclomotore in una bellissima e-bike.

La storia del Motorino Ciao Piaggio
La storia del Ciao di Piaggio inizia a giugno 1967, con il lancio ufficiale che avvenne l’11 ottobre 1967 a Genova, presso l’auditorium della Fiera del Mare. La sua “consacrazione” arrivò al Salone del Ciclo e del Motociclo di Milano di novembre. In realtà il progetto firmato da Corradino d’Ascanio, lo stesso progettista della Vespa e dell’Ape, era del 1955. Nessuno crebbe al progetto, ma poi nel 1967 ci fu la svolta. La struttura portante in lamiera stampata e la sospensione anteriore a doppio biscottino oscillante. Furono prodotte ben sei versioni, con ruote da 19 pollici e da 17, forcella anteriore di tipo ciclistico (cioè senza sospensioni) o elastica, frizione automatica e cambio monomarcia o con variatore; la versione base costava allora 55mila lire.
Il motore del Piaggio Ciao era un 49,77 cm3, raffreddato ad aria forzata con larghezza massima di soli 10,2 cm (in modo da montarlo sotto alla pedana) che venne progettato ad hoc. Il successo del Ciao fu immediato, perché aveva caratteristiche vincenti: facilità di guida, affidabilità, prezzo d’acquisto contenuto e bassi costi di gestione. Il due ruote della piaggio raggiungeva 70 km con un litro di miscela al 2%. Nel corso degli anni arrivarono altre versioni che prendevano ispirazione dal Piaggio Ciao: Special nel 1969, le versioni L e R nel 1970 – manubrio a V invece che a U – il Boxer con sospensioni posteriori e forcella telescopica (1970), il Bravo (1973), il Si (1978), il Boss (1988) e il Grillo (1989). Nel 2006, l’uscita di scena del due ruote con il modello Ciao KAT Euro2, lanciato nel 2003. Ancora oggi il motorino della Piaggio vive ancora nel mercato del vintage e dei raduni. Tra questi spicca la manifestazione ideata da Piero Pelù: la Mosquito Way.
Da motorino 50 a e-bike di nuova generazione grazie a Ambra Italia
Quindi da Ciao motorino a e-bike pronta a scorazzare di nuovo tra le vie della tua città. L’obiettivo dell’azienda, oltre ad essere quello di trasformare il mezzo è quello di riportare in strada la stragrande maggioranza di Ciao che sono abbandonati in garage e cantine. Infatti, viste le normative antinquinamento, molti motorini Ciao 50 non possono circolare.Per questo motivo, Ambra Italia ha deciso di dare la possibilità ai tanti proprietari di non separarsi del loro amato amico di avventure. Come? Con un kit che trasforma tutto in una e-bike in modalità ecosostenibile e dai costi di gestione molto convenienti. In sostanza, Ambra Italia mette a disposizione il servizio di vendita e il montaggio dei Kit di propria progettazione per convertire il motorino in un’e-bike.
Sul telaio è apportato un ritocco per consentire il montaggio di tutti i pezzi. Il propulsore da 250 W è posizionato nel mozzo della ruota posteriore, in grado di spingersi fino a 25 km/h, le batterie sono montate nella parte centrale, dove era disposto il motore termico e rinforzate da una struttura che irrobustisce il mezzo.
Quanto costa il nuovo Ciao?
Solo il kit è disponibile a 2.800 euro, con 4.000 euro totali, Ambra Italia si occupa della trasformazione completa del vostro CIAO, incluso il restauro e la riverniciatura. Per chi non possiede il ciclomotore con l’aggiunta di 500 euro, sarà l’azienda a rintracciarlo sul mercato.
Naturalmente, il telaio e la parte elettrificata sono certificate da ACCREDITA e l’ex cinquantino è fornito di tutta una documentazione completa. Un piccolo fiore all’occhiello per dare quel tocco vintage è la borsa di pelle dell’artigianato fiorentino.