Antonella Arpa “ Himorta “ la sexi cosplayer tra fumetto e realtà, nuda e proibita

Sapete bene quanto ci piacciano le cosplayer. Ne abbiamo parlato spesso e tra loro ovviamente spunta anche Antonella Arpa, aka Himorta! La sexy cosplayer e vera nerd ha raccolto più di 50mila fan su Facebook, quasi 825mila follower su Instagram. Sicuramente ve la ricordate per le sue due celebri versioni di Nico Robin di One Piece o per il suo ruolo di Manga nel programma televisivo Avanti Un Altro (2020 – 2021)

Non dimenticate di seguirla soprattutto su Instagram , non ve ne pentirete!

“La mia vita durante la pandemia è diventata molto digitale – dice – sono in diretta su queste piattaforme per tante ore al giorno. Chiacchiero di serie tv, cinema e fumetti e faccio giochi. C’è una grande crescita di spettatori”.

Ventinove anni, due lauree, capelli rosso fuoco e due grandi passioni: i fumetti manga e i costumi dei supereroi. Un binomio che l’ha fatta diventare una tra le cosplayer più famose d’Italia e che la sta conducendo a una meta: diventare lei stessa la protagonista di un manga, La carta del fuoco (in uscita con Mondadori Electa).

P U B B L I C I T A’

Antonella, chi sono i cosplayer?

“La parola deriva dalla fusione di “costume” e “play”, ovvero “costume” e “Interpretazione”. È l’arte di interpretare un personaggio proveniente dal mondo dei  fumetti, dei manga giapponesi, dei videogiochi, dei cartoni animati, delle serie tv e realizzarne il costume. Cosa che io faccio da sei anni: ho vestito i panni di oltre 200 personaggi”.

Himorta con il costume di Aquaman
Himorta con il costume di Aquaman 

Si può dare vita anche a un personaggio totalmente inventato?

“In generale sono personaggi già esistenti. Ma ci sono anche i cosplayer ‘gender bender’: un uomo che veste i panni di un personaggio femminile o viceversa. Però è difficile che venga creato totalmente ex novo”.

Un mondo nel quale c’è fluidità di genere…

“Assolutamente sì”.

E come approda al programma tv Avanti un altro di Bonolis.

“Ho fatto il casting quattro anni fa ed è stato meraviglioso. Quel mondo l’ho sempre visto alla tv. E anche se faccio video su YouTube, non è la stessa sensazione che si prova rispetto a uno studio televisivo. Paolo mi ha subito trattata come una della famiglia”.

Il rapporto con i fumetti come nasce?

“Li amo da quando ero bambina. Il primo ‘libro’ che ho tenuto fra le mani è stato un Topolino. Ho imparato a leggere con i fumetti. Poi mi sono appassionata ai supereroi, ai loro costumi colorati, ai loro super poteri e alle loro qualità etiche come il coraggio e l’altruismo. È sempre stato il mio sogno quello di diventare una supereroina e pubblicare un fumetto. E quando otto mesi fa Mondadori ha bussato alla mia porta, non mi sono fatta sfuggire l’occasione”.

Creare un fumetto da nulla non deve essere facile.

“Con l’editore abbiamo valutato vari illustratori e abbiamo scelto Stefania Macèra. Ci sono voluti otto mesi per realizzare un albo di 144 pagine interamente a colori. La parte più difficile è stata ideare il personaggio in sé. Io sono la protagonista della storia e a un certo mi imbatto in questa carta che mi darà dei poteri e mi farà diventare una supereroina. Tutta la parte relativa al disegno del supereroe, al costume, ci ha impegnato molto. Abbiamo anche dovuto apportare alcune modifiche. Ad esempio io volevo mettere delle ambientazioni riferite alla mia terra, Napoli. C’è una parte dell’azione che si svolge nello stadio San Paolo, che però abbiamo dovuto modificare all’ultimo perché durante la lavorazione ha cambiato nome in Diego Armando Maradona“.

Himorta con il costume di Wonder woman
Himorta con il costume di Wonder woman 

Tutti i super eroi (o aspiranti tali) dedicano molto tempo alla scelta del costume: Batman, Spiderman, persino il dissacrante Kick-Ass. Captain Marvel nel finale del film, si fa aiutare da una bambina per il nuovo colore della sua uniforme. Quanto conta la scelta del costume e il suo colore?

“Tantissimo. Effettivamente qualsiasi supereroe di qualsiasi universo ha nel costume la sua carta di identità. E’ quasi più importante il costume rispetto al super potere in sé, per questo è molto difficile caratterizzarlo. Nel mio caso, avendo il potere del fuoco, abbiamo scelto di restare su colori caldi: il costume è rosso, arancio e giallo dorato. I capelli sono rosso fuoco. Si cerca di rendere attraente il costume e di personalizzarlo per permettere al supereroe di muoversi in maniera agile e libera. Il costume è complicato da realizzare anche perché è l’elemento che fa si che il lettore si affezioni o meno a quel personaggio. La prima cosa che colpisce del super eroe sono elementi come il mantello o la tuta…”.

Il mantello che può essere letale, come diceva Edna Mode, la stilista di costumi per supereroi nel cartone Gli Incredibili.

“E infatti il mio personaggio il mantello non ce l’ha… In realtà è stata una scelta voluta: ho preferito non esagerare. Il costume è già molto vistoso, in più il mio personaggio ha una folta chioma rossa. Il mantello avrebbe un po’ stonato”.

E ora cosa accade?
“Io spero che questo sia solo il primo fumetto di una lunga serie. Senza fare spoiler, leggendo si scopre che non c’è solo la carta del fuoco che ha dato a me i superpoteri, ma ci sono anche altre carte. E non sempre queste finiscono in buone mani”.

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