I 90 anni di Valentino. Icona della moda e imperatore del glamour nel mondo. Le foto esclusive dai suoi album privati
Novant’anni e quarantacinque di carriera per il più grande couturier italiano. Maestro di eleganza e bellezza, creatore di una tonalità di rosso leggendaria, Valentino è sinonimo di stile sofisticato in tutto il mondo. Oggi festeggiamo l’ultimo imperatore della moda ripercorrendone la storia e condividendo alcune curiosità che forse ancora non conoscete.
Con Jacqueline Onassis nell’agosto del 1970. Getty Images
L’Imperatore, così è stato soprannominato, perché da Roma, con i suoi abiti, ha conquistato il mondo intero. L’ultimo tra gli imperatori, come è il titolo di un noto docufilm a lui dedicato (Valentino, The Last Emperor), con quel «last» che sembra voler significare la fine della grande epoca della Couture.
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Le foto esclusive
Finiti i tempi di feste faraoniche con centinaia di invitati che arrivavano a Roma da tutto il mondo con i loro jet privati, “a causa della pandemia che ancora non è stata debellata e della paura del contagio”.
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Tra questi l’inseparabile compagno di vita e di affari Giancarlo Giammetti, Daniela Giardina, portavoce storica dello stilista, i fratelli brasiliani Sean e Anthony de Souza e i loro genitori Carlos Souza e la socialite brasiliana Charlene Shorto de Ganay, entrambi ex pierre di Valentino.
Valentino e Giammetti sono i padrini di Anthony e Sean. Location deputata ad ospitare la festa sarà probabilmente la villa sita sulla via Appia Antica, scelta per festeggiare il compleanno tra le numerose magioni di lusso dello stilista sparse nel mondo. Tra queste, il Castello di Wideville, a Davron Crespières, vicino Parigi, acquistato nel 1995, residenza cinquecentesca con un parco annesso di oltre 120 ettari; il palazzo ottocentesco a Holland Park a Londra, nel cui salone si trovano i cinque quadri di Pablo Picasso che fanno parte della collezione dello stilista; l’attico a NY a Park Avenue e lo Chalet Gifferhorn, dimora invernale dello stilista a Gstaad; uno splendido yacht. “Valentino non concede interviste ultimamente – spiega Daniela Gardina al telefono con l’ANSA – per evitare contatti, ma anche per non creare pericolosi assembramenti. Sarà tuttavia felice di festeggiare il suo compleanno con il suo entourage di sempre. Ricordiamo con piacere l’epoca degli eventi oceanici, ma quel modo di festeggiare non esiste più portato via dalla pandemia”. Ma forse non esiste più neppure quel mondo glamour tanto amato da Valentino Clemente Ludovico Garavani, alias Valentino, nato a Voghera, l’11 maggio 1932, creatore negli anni Sessanta dell’omonimo marchio del lusso a Roma, con sede prima in via Condotti e poi nell’iconico atelier di Piazza Mignanelli. Ben presto frequentato dalle lady del jet set internazionale, e ora diretto da Pierpaolo Piccioli. La Città Eterna è sempre stata la sede del “cuore” di Valentino, pur avendo scelto Parigi per sfilare con il pret a porter sin dal 1975 e con l’haute couture dal 1988. Roma, un punto fermo, rispetto ai passaggi di proprietà del marchio, venduto nel 1998 alla casa tedesca Hdp, rilevato nel 2002 dal Gruppo Marzotto, passato al fondo Permira e infine nel 2007, alla moglie dell’emiro del Qatar, la potente Sheikha Mozah bint Nasser al-Missned , seconda delle tre mogli di Hamad bin Khalifa. Tuttavia, sembrava che Valentino non avesse mai smesso di fare il suo lavoro di stilista. “Disegna abiti anche la notte” confidava nel 2007 Giammetti, mentre in una colazione per poche giornaliste nel loro superattico di via dei Condotti, la coppia rivelava tutto sulle feste dei 45 anni di attività che avevano in programma di fare a Roma. Il suo addio alla moda a Roma durò tre giorni, con party da mille e una notte. L’evento più glamour mai progettato nel mondo della moda. Furono invitati principi e principesse, dive di Hollywood e capi di stato, che assistettero a una retrospettiva di abiti d’archivio all’Ara Pacis, a una sfilata di alta moda tutta di colore rosa nel complesso di S. Spirito in Sassia, a un galà tra le colonne del Tempio di Venere, mai concesso prima di allora, con il Colosseo sullo sfondo e il premio Oscar Dante Ferretti a curare la scenografia. Infine, a un galà con ballo e concerto live di Annie Lennox in una pagoda cinese color, oro, nero e rosso (la sua cromia preferita, un incrocio fra carminio, porpora e cadmio) allestita nel Parco dei Daini, nel cuore di Villa Borghese. Mille invitati vi ballarono fino all’alba. Valentino era circondato da Caroline di Monaco, Claudia Schiffer, Mick Jagger e altre celebrities. Una festa colossal che gli fece meritare appieno il soprannome di ‘Ultimo Imperatore’ della moda. Stesso epiteto che diede in seguito il titolo al docu-film, The Last Emperor, diretto dal regista Matt Tyrnauer, pellicola sugli ultimi due anni di attività dello stilista, girata tra passerelle, back stage e interviste.
10 COSE CHE NON SAI SU DI LUI:
VALENTINO NEL 1999 A ROMA CON LE SUE MODELLE. FOTO PASCAL CHEVALLIER VIA GETTY IMAGES.1/10Rosso Valentino, la nascita di un coloreNé carminio né porpora, il rosso Valentino è una tonalità di rosso unica e ben precisa, composto da una specifica combinazione di magenta, giallo e nero. Ma com’è nata? Si narra che il Maestro, giovanissimo, mentre assisteva all’Opera di Barcellona, rimase folgorato da un’ospite di rosso vestita. Da quel momento il rosso diventerà parte integrante della sua cifra stilistica, elemento portante del mito. Sarà lo stesso couturier a dichiarare: «Penso che una donna vestita di rosso, soprattutto di sera, sia meravigliosa. È, tra la folla, la perfetta immagine dell’eroina».UN GIOVANE VALENTINO A ROMA NEL 1967. FOTO GETTY IMAGES.2/10La svolta a FirenzeIl primo successo, quello che segna la svolta per la griffe, è datato 1962. A Palazzo Pitti a Firenze Valentino partecipa alla manifestazione ideata dal Marchese Bista Giorgini per la promozione della moda italiana. Al giovane stilista viene offerto l’ultimo orario disponibile nell’ultimo giorno di sfilate, quando i buyer solitamente se ne sono già andati. Ma – come racconta Giancarlo Giammetti – si era sparsa la voce di un enfant prodigearrivato da Parigi, ed erano rimasti tutti: passammo la notte a scrivere gli ordini ricevuti da tutte le boutique più importanti al mondo.JACKIE KENNEDY SPOSA ARISTOTLE ONASSIS NEL 1968 IN SECONDE NOZZE INDOSSANDO UN ABITO VALENTINO. FOTO GETTY IMAGES.3/10La collezione bianca e Jackie KennedyUn altro momento fondamentale nella storia della Maison è la presentazione della iconica Collezione Bianca del 1968, rimasta nella memoria collettiva. Se il rosso infatti è il colore portafortuna di Valentino, distintivo delle sue creazioni fin dagli esordi, il bianco è la tonalità che gli permette di conquistare la fama internazionale e il favore di Jacqueline Kennedy. Per il suo matrimonio con Aristotele Onassis il 20 ottobre del 1968, l’ex first lady sceglie un abito in pizzo color avorio proveniente proprio da quella collezione.JULIA ROBERTS AGLI ACADEMY AWARDS 2001. FOTO VINNIE ZUFFANTE/GETTY IMAGES.4/10Il primo vintage agli Oscar fu un ValentinoValentino ha vestito numerose attrici premiate agli Academy Awards, tra cui Sophia Loren, Elizabeth Taylor, Jane Fonda e Cate Blanchett. Tra tutti ricordiamo l’abito di Julia Roberts, indossato per ritirare l’Oscar come migliore attrice protagonista per Erin Brockovich – Forte come la verità, e lo ricordiamo per una particolarità: diede inizio alla scelta vintage sul red carpet. L’abito nero e bianco con lungo strascico non fu creato su misura per l’attrice, faceva parte della collezione Haute Couture ’92 e per di più era già stato indossato da una celebrity nostrana. Lorella Cuccarini lo aveva sfoggiato sul palco dell’Ariston in occasione del Festival di Sanremo.MONICA VITTI IN LA NOTTE, 1961. FOTO IMDB.5/10Valentino al cinemaIl cinema è fonte di ispirazione per Valentino, e numerose sono le star che hanno vestito Valentino sullo schermo, sul tappeto rosso e nella vita privata. Il primo abito di Valentino apparso al cinema è quello indossato da Monica Vitti nel 1961 in La Notte di Michelangelo Antonioni. L’abito da cocktail nero con piccole ruches indossato nel corso di tutto il film, fu creato per l’attrice nell’atelier di Via Condotti a Roma.IL DIAVOLO VESTE PRADA6/10Valentino attoreLo ricordiamo, interprete di sé stesso, accanto a Meryl Streep nel film cult Il diavolo veste Prada. È il protagonista di Valentino, the Last Emperor, il docufilm a lui dedicato del giornalista Matt Tyrnauer e che richiese 250 ore di girato tra il giugno e il luglio 2007. Ma forse non tutti sanno che la sua prima apparizione sul grande schermo risale al 1955 , quando fece la comparsa nel film French Cancan di Jean Renoir, con Jean Gabin e María Félix.KRISTEN MCMENAMY SULLA PASSERELLA DI VALENTINO HAUTE COUTURE PRIMAVERA-ESTATE 1993.FOTO VICTOR VIRGILE/GAMMA-RAPHO VIA GETTY IMAGES.7/10Le lavorazioni di sartoria distintive della MaisonNati dal prezioso lavoro di quaranta sarte nell’atelier romano della Maison, gli abiti di Haute Couture di Valentino sono capolavori di alta sartoria. Oltre all’iconico rosso Valentino, ci sono alcune particolari lavorazioni che sono divenute elemento distintivo delle sue creazioni. Tra le tecniche che hanno fatto la storia della Maison vi è il cosiddetto effetto pagina, dischi di organza cuciti insieme per assomigliare alle pagine di un libro, e l’esclusiva tecnica dei budellini – lunghi e sottili tubolari imbottiti utilizzati come elementi per creare effetti 3D. Vi sono poi sofisticate tecniche di drappeggio apprese da Valentino a Parigi negli anni Cinquanta nell’atelier di Jean Dessès, ed elementi decorativi ricorrenti come i fiocchi.CON ELIZABETH TAYLOR ALLA FESTA PER CELEBRARE I SUI 30 ANNI DI CARRIERA NELLA MODA. GETTY IMAGES.8/10Liz Taylor si fece regalare abiti in cambio di visibilitàLiz Taylor fu la prima star di Hollywood a indossare Valentino. Nel 1961 le foto dell’attrice alla prima di Spartacus con un abito bianco con bordo di piume fecero il giro del mondo. L’attrice si recò a Roma chiedendo qualche abito meritato – queste furono le sue parole – per tanta visibilità. Ebbe così inizio un’amicizia durata una vita.VALENTINO HAUTE COUTURE PRIMAVERE-ESTATE 1992. PARIGI, GENNAIO 1991. FOTO DANIEL SIMON/GAMMA-RAPHO VIA GETTY IMAGES.9/10L’abito per la paceNel 1991, durante la guerra del Golfo, Valentino creò uno spettacolare abito bianco con ricamata la parola «pace» in quattordici lingue. Una creazione più attuale che mai, che dimostrava come la moda sia espressione dello spirito dei tempi e possa (e debba) farsi portatrice di messaggi politici.