
Il 9 giugno, grazie alla Cineteca di Bologna, Lo chiamavano Trinità sarà nelle sale italiane in una versione restaurata.

Lo chiamavano Trinità… torna in sala in versione restaurata grazie alla Cineteca di Bologna. Sì, avete letto bene: dal 9 giugno Lo chiamavano Trinità… è di nuovo al cinema. Il film di E.B. Clucher (nome d’arte dell’italianissimo Enzo Barboni) che ha trasformato in icone Bud Spencer e Terence Hill vive un nuovo splendore grazie al restauro.

In Lo chiamavano Trinità… Bud Spencer e Terence Hill sono fratelli: i loro personaggi si chiamano rispettivamente Bambino e, appunto, Trinità. Il protagonista trova Bambino come sceriffo: in realtà è un ladro di cavalli, che utilizza l’identità del vero sceriffo per nascondersi. I due devono vedersela con il maggiore Harriman, latifondista locale, che vuole cacciare dei mormoni da alcune terre di cui vuole impadronirsi.
P U B B L I C I T A’

Per celebrare il ritorno in sala di Lo chiamavano Trinità…ecco 10 curiosità sul film con Bud Spencer e Terence Hill.

1. Bud Spencer e Terence Hill non erano la prima scelta
Oggi sembra impossibile pensare Lo chiamavano Trinità… con attori diversi da Bud Spencer e Terence Hill, eppure non sono stati la prima scelta. Il regista Enzo Barboni aveva pensato a George Eastman per il ruolo di Bambino e Peter Martell per quello di Trinità (curiosità nella curiosità: Martell era già stato sostituito da Terence Hill in Dio perdona… Io no!).
Per Trinità si era pensato anche a Franco Nero, che però rifiutò la parte perché il copione gli era sembrato troppo strano.
2. La scena in cui Trinità mangia un’intera padella di fagioli
Una delle scene più famose di Lo chiamavano Trinità… è quella in cui Terence Hill mangia un’intera padella di fagioli. Questa volta la finzione cinematografica è stata sostituita dalla realtà: l’attore ha davvero mangiato tutti i fagioli. Per riuscirci ha digiunato per quasi due giorni. È bastato un solo ciak: buona la prima. Non è un caso che questo tipo di film, che ironizza sullo stile degli spaghetti western, si chiami “fagioli western”.

Vi proponiamo un gioco. Provate a pensare a delle scene legate al cibo che avete visto nella vostra vista al cinema o nei film in televisione. Vedrete che vi affiorirà davanti agli occhi una vera costellazione di immagini e momenti in cui il cibo ha…
3. Terence Hill e gli schiaffi alla colonna
Terence Hill si è dedicato davvero anima e corpo al ruolo di Trinità: oltre ad aver mangiato un’intera padella di fagioli, per allenarsi a dare schiaffi con la giusta intensità ha preso per tre mesi a sberle una colonna all’ingresso della sua casa. La cosa sorprese la moglie, Lori Zwicklbauer, che aveva appena sposato, che pensava fosse improvvisamente impazzito.
4. Lo chiamavano Trinità: location italiane
Gli spaghetti western di Sergio Leone sono stati girati spesso in Spagna, cercando di riprodurre i paesaggi degli Stati Uniti in Europa. Lo chiamavano Trinità… invece è tutto italiano: lelocation sono quasi tutte nel Lazio. La scena della cascata è alle cascate di Monte Gelato, nel parco della Valle del Treja, tra Roma e Viterbo.
Il villaggio invece fu ricostruito negli studi De Laurentiis, sulla via Pontina. Purtroppo oggi non esiste più. Alcune riprese sono state fatte a Campo Imperatore, altre nel Parco Naturale dei Monti Simbruini, tra Abruzzo e Lazio.
5. Bud Spencer e Terence Hill cittadini onorari di Camerata Nuova
Il comune di Camerata Nuova in provincia di Roma, che oggi conta 450 abitanti, diede a Bud Spencer e Terence Hill la cittadinanza onoraria, come ringraziamento per aver portato turisti nel paese.
6. Il fischio ripreso anche da Quentin Tarantino
Lo chiamavano Trinità… fa la parodia degli spaghetti western alla Sergio Leone. Tra gli elementi distintivi di quei film c’è la colonna sonora che si mescola a rumori quotidiani. Tra questi ci sono gli inconfondibili fischi usati dal compositore Ennio Morricone. Qui la parte fischiata è di Alessandro Alessandroni: ripresa anche da Quentin Tarantino per il finale di Django Unchained con il brano Trinity: Titoli, scritta da Franco Micalizzi per il film di Enzo Barboni.
7. La “treggia” di Trinità
Nell’indimenticabile scena iniziale di Lo chiamavano Trinità…, il protagonista si fa trascinare dal suo cavallo su una specie di barella, attraversando così terre aride e fiumi. In realtà non si tratta di un oggetto di scena inventato appositamente per il film, ma di una treggia.
Una specie di slitta usata dai nativi americani per trascinare pesi trainati da cavalli o cani. L’utilizzo della treggia risale a 5mila anni fa: ci sono varie prove del suo uso prima dell’invenzione della ruota.
8. Lo chiamavano Trinità…: il messicano
Il messicano ferito che compare all’inizio di Lo chiamavano Trinità… è interpretato dall’italiano Michele Cimarosa: viene operato con mezzi non proprio raffinatissimi (coltello, whisky e polvere da sparo) dai due protagonisti.
9. Uno dei più grandi incassi del cinema italiano
Lo chiamavano Trinità… è uscito nelle sale italiane il 22 dicembre 1970: portò al cinema 9 milioni di persone, diventando il secondo incasso della stagione cinematografica 1970/71 (dietro Per grazia ricevuta di Nino Manfredi), per un totale di 3 miliardi di lire (circa 27 milioni di euro di oggi).
Fino al 1986 è stato il film italiano più visto considerando l’uscita in sala, i passaggi televisivi e l’home video.
10. Lo chiamavano Trinità ha un sequel e uno spin-off
Visto il grande successo in Italia e all’estero di Lo chiamavano Trinità… si è pensato di fare immediatamente un sequel: …continuavano a chiamarlo Trinità, diretto sempre da Enzo Barboni, uscito nel 1971.
Nel 1995 è uscito poi lo spin-off Trinità & Bambino… e adesso tocca a noi!, sempre con la regia di Barboni. Al posto di Bambino e Trinità ci sono però Bambino jr. e Trinità jr., ovvero i figli dei personaggi di Bud Spencer e Terence Hill, interpretati dagli attori Keith Neubert e Heath Kizzier.