L’abito cuore di Elodie conquista il red carpet di Venezia. “Il passato difficile mi ha resa ciò che sono. Il gay pride? È un tema mio”

Per il suo debutto al cinema come attrice, la cantante ha indossato un look total black dall’haute couture di Valentino

Nei giorni che vanno dal 31 agosto al 10 settembre tutti gli occhi sono puntati sul red carpet della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e sui look delle star.

Elodie, a Venezia 79 con ‘Ti mangio il cuore’: “Il passato difficile mi ha resa ciò che sono. Il gay pride? È un tema mio”

La cantante interpreta la moglie di un boss nel film diretto da Pippo Mezzapesa e tratto dal libro-inchiesta di Carlo Bonini e Giuliano Foschini

“Fumo una sigaretta? Tra tutti i vizi mi pare il più accettabile, così me lo tengo”, sorride Elodie, l’espressione buffa e il corpo mozzafiato avvolto a intermittenza da un bell’abito nero. Alla Mostra, Orizzonti, accompagna Ti mangio il cuore, film che Pippo Mezzapesa ha tratto dal libro-inchiesta di Carlo Bonini Giuliano Foschini, trasformandolo in un romanzo western, storia di vendette e passioni in una Puglia – siamo sul promontorio del Gargano – rurale e atavica, fotografata in bianco e nero. L’amore proibito che si consuma tra il figlio di un boss (Francesco Patanè) e la moglie del latitante capo di una famiglia rivale rompe la tregua tra i Malatesta e i Camporeale, dando il via a un’inesorabile crescendo di sangue.

Elodie, debutta come attrice.
“Mi fa ridere. La mia vita mi stupisce sempre, non mi annoio con me stessa. Sono stupefatta, ma voglio viverlo con naturalezza, senza tensione. Portarmi a casa l’esperienza. Sono venuta due anni fa al Lido invitata per il film Storia di un matrimonio di Baumbach, bellissimo. Stavolta però la vedo come Sanremo, un lavoro. Non avrei mai immaginato di essere qui”.

Come è arrivata al film?
“Pippo è pazzo. Ha pensato a me, mi ha mandato la sceneggiatura. Ero scettica, ma leggendo mi è sembrata un’occasione incredibile, un personaggio pieno di forza, violenza, verità. Io faccio intrattenimento puro, la mia storia è una favola, un pensiero felice. Una leggerezza non frivola, la mia, ma non ho mai avuto la possibilità di raccontare un dramma”.

E come ha affrontato questo personaggio, ispirato alla prima pentita, Rosa Di Fiore, della feroce ‘mafia dei montanari’ pugliese?
“Lidia Vitale, che è la matriarca nel film, mi ha aiutato, è stata una fortuna confrontarsi con un’attrice come lei. L’ho immaginata come una donna piena di fragilità, affascinata dal potere, che usa la sua fisicità per essere qualcuno. Avrebbe voluto essere una donna libera, in vista, vivere di passione. Si ritrova in una società patriarcale che la costringe al ruolo di moglie e madre in un contesto di sopraffazione. Quando capisce che per salvare i suoi figli e sé stessa deve rompere l’omertà e parlare, diventa la prima, coraggiosa pentita. Ho visto il film con lei, è stato emozionante”.

Il suo rapporto con il cinema?
“I film sono stati compagni importanti nella mia vita, ho visto più film che letto libri. Mi hanno dato la possibilità di capire mondi completamente diversi dai miei, confrontarmi con figure diverse, imparare a rubare da loro. Da bambina mi sentivo Amélie anche se non c’entravo niente con quel personaggio. Ero talmente innamorata che prendevo la sua gestualità, cercavo di costruire quello che sarei diventata da grande guardando alle attrici che mi colpivano di più”.

Per questo film?
“Non mi sono ispirata a nessuna, sono stata istintiva, ho cercato di pensare: io come lo farei questo? Se io fossi stata lei come avrei reagito? Rivedendolo… ci sono delle cose che riconosco, gestualità mie quotidiane, che non fanno parte del recitato”.

Ha avuto un passato difficile, con il quale, anche rispetto ai suoi genitori, ha fatto pace?
“Sì, ho fatto pace perché in realtà è anche stata, diciamo, croce e delizia. Ma mi ha aiutato a essere quello che sono, avere questa visione della vita. E arrivare qui, quindi. Alcune situazioni si sarebbero potute evitare, avrei vissuto con più serenità, ma allo stesso tempo sto vivendo la mia infanzia adesso”.

Finalmente spensierata?
“Sì, abbastanza spesso. È la mia fortuna ma anche una pecca – perché viene scambiata per egoismo – è il fatto che mi voglio vivere tutto, nessuno si deve mettere in mezzo tra me e la mia libertà, tra me e le mie scelte, neanche Dio, se esiste. La vita è una e sento di volerla vivere ogni giorno, con istintività”.

I momenti difficili che ha vissuto sono però diventati un serbatoio a cui attingere emozioni da portare sul set?
“Sì, un serbatoio a cui attingo: in questo personaggio ci ho messo la mia vita, le mie esperienze. È una vicenda distante da me ed è così dolorosa che posso solo immaginarla, empatizzare, ma non comprendere. Però, nel mio piccolo, in situazione molto più blande di questa, le cose che mi sono successe nella vita le ho messe, lì. È stato un po’ catartico: ho tirato fuori la rabbia, la frustrazione. Anche solo nell’essere donna in una società patriarcale, cosa che mi crea insofferenza, che mi fa arrabbiare. Ho sfogato anche determinate frustrazioni”.

Cosa ha provato nel rivedersi sullo schermo?
“Non so dare un giudizio e sono molto critica con me stessa. Ma nella mia interpretazione ci ho visto l’onestà. Non vedo l’ora di farlo vedere alla mia famiglia, allargata e non”.

Il tema forte della Mostra è l’identità di genere e l’orientamento sessuale. Lei è stata madrina al gay pride.
“E’ un tema mio, sì. È l’edizione perfetta per me, una coincidenza bellissima, voglio vedere molti film. Sono felice che siano temi caldi, sono tempi importanti perché è dalla libertà di scelta che si comincia a vivere. Se tutti fossimo liberi di essere ciò che siamo sicuramente ci sarebbero meno attrici. E allora potremmo parlare di politica, nel senso di come stare insieme”.

Parlando di politica, è ottimista rispetto al futuro politico del Paese?
“Voglio essere ottimista e d’altra parte, anche se ci fossero forzature da parte di una certa forza politica, anche se fosse al governo, che la generazione Z, che è quella a cui appartengo, è pronta a non farsi mettere i piedi in testa in materia di diritti. Su certe cose non si potrà tornare indietro”.

Se per la 77esima edizione del Festival la cantante aveva fatto scintille in un abito argentato sparkling da sirena ammaliante e firmato Versace, quest’anno invece ha catalizzato tutta l’attenzione del pubblico su di sé, sfoggiando un look total black direttamente dall’haute couture più amata della stagione, quella di Maison Valentino.

Venezia 2022, Elodie veste Valentino

Elodie è stata vestita dal brand diretto da Pier Paolo Piccioli durante il suo soggiorno veneziano: per l’arrivo in laguna ha indossato un outfit romantico e rilassato di Valentino posando sul molo dell’Hotel Excelsior in una maxi camicia bianca con inserti di pizzo e balze e una minigonna marrone con stampa a foulard, abbinati a un paio di sandali alla schiava, una borsa a mano color panna con dettagli gold e maxi occhiali. 

Per il photocall di Ti mangio il cuoreElodie ha sfoggiato un lungo blazer nero, una camicia bianca e la stessa minigonna indossata per l’arrivo al Lido. Sotto sandali, in pvc trasparente con lacci neri annodati intorno alla caviglia, per un tocco bon ton. Il tutto, ovviamente, firmato Valentino. 

elodie vestito lungo festival di venezia 79

Per l’ultimo look pre red carpet, in occasione de Il Ballo della luce, organizzato da Vanity Fair in collaborazione con Giorgio Armani svoltosi a Ca’ Vendramin Calergi, la cantante e attrice ha scelto di indossare un altro vestito total black Valentino. Condiviso con uno scatto che la ritrae in posa sulla sua pagina Instagram, l’abito ampio le arriva fino alle caviglie, coprendo le spalle e lasciando scoperta solo una parte dell’addome. Dalle forme non definite e morbide, la silhouette del vestito nero di Elodie ricorda quella elegante di un mantello. 

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Foto e dettagli del look di Elodie sul red carpet di Venezia

Elodie ha calcato il red carpet del Festival di Venezia sfoggiando un meraviglioso abito Valentino haute couture di Pierpaolo Piccioli, con lo styling a cura didi Lorenzo Posocco. 
Caratterizzato da un bustier a cuore scintillante, con lacci al collo e sulla schiena, l’abito nero indossato di Elodie si sviluppa in una forma semplice e classica. La gonna, che arriva fino alle caviglie, ha un leggero strascico e accenna una forma a sirena, fasciando le forme.

elodie vestito lungo festival di venezia 79
elodie vestito lungo festival di venezia 79

Elegante ed essenziale, il look è completato da orecchini pendenti, anelli argentati e brillanti Cartier, e un sottilissimo bracciale anch’esso argentato, mentre lo chignon alto e un rossetto vinaccia donano un tocco leggermente dark al tutto.

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