di Redazione

La morte di Manuel Achille Vallicella è una notizia che lascia tutti sconvolti e tristi, soprattutto dopo che si è saputo che a spezzare la vita del 35enne tatuatore veronese non è stato un malore improvviso, bensì un suicidio.
Con questa copertina dedicata a Manuel vogliamo denunciare l’assenza di pieta’ nel curioso indagare sui motivi del suicidio, nel discuterlo, nel negare soprattutto un silenzio dovuto. Un silenzio che consenta di riflettere, con angoscia, su un’immensa dilaniante solitudine, che ci rende responsabili tutti insieme; un silenzio che permetta di pensare, con dolore, su una grande debolezza, nella quale ci troviamo pienamente coinvolti; per amarla, se possibile, oltre che per rispettarla. Troppo spesso si asseconda un bruttissimo vizio: lo spazio di silenzio naturale per una forte commozione va occupato, a ogni costo, da un parlare fitto fitto. Un mistero intoccabile deve essere svelato con qualsiasi invenzione di dettagli: purche’ venga annullato, sull’istante, lo sgomento di un vuoto insoffribile.
La Redazione di The Max

Il breve percorso nel dating-show di Maria De Filippi
Manuel, salito brevemente alla ribalta per la sua partecipazione al programma pomeridiano Uomini e Donne, prima nelle vesti di corteggiatore di Ludovica Valli e in seguito in quelle di tronista, ha sempre dimostrato di avere un animo spiccatamente sensibile ed empatico e non ha mai fatto mistero di soffrire di ansia. È stata propriol’ansia dovuta alla fama e all’attenzione mediatica a far sì che si ritirasse dal “trono” ancora prima della scelta finale. In quell’occasione, spiegò alla padrona di casa (Maria De Filippi) di non essere “la persona adatta” e di voler dunque abbandonare il programmaper “trovare la serenità al di fuori”, confessando di provare “angoscia” al pensiero di dover stare in televisione. Da quel momento Vallicella, che ha mantenuto comunque una certa popolarità sui social, essendo molto amato dal pubblico italiano, si è ritirato dalle scene per dedicarsi alla sua professione originaria, quella di tatuatore.
Una sofferenza che lo accompagnava da tempo
Oggi, andando a rileggere alcuni dei messaggi condivisi negli ultimi anni da Vallicella sul suo profilo Instagram, questi acquisiscono un significato più tetro e ci attenzionano su quelli che, forse, erano già dei campanelli d’allarme. Frasi come “La vita diventa più bella quando dimentichi il lato oscuro dei problemi” e “La solitudine a volte è la miglior compagna” non erano casuali, ma probabile manifestazione di un malessere latente con cui il ragazzo era costretto a convivere, almeno fino a due giorni fa, quando ha deciso di dire basta e mettere un punto definitivo alla sofferenza.

I messaggi di cordoglio dei fan (e di Ludovica Valli)
Dopo aver appreso la notizia della sua morte, sono stati tantissimi i fan ad aver lasciato messaggi di cordoglio e pensieri affettuosi sotto alle sue foto. Anche personaggi dello spettacolo come Laura Chiatti, Valentina Vignali e Gianni Sperti hanno voluto dare un ultimo e simbolico saluto a Manuel. Tra di loro non poteva mancare Ludovica Valli, con cui ha condiviso un pezzo di strada durante il dating-show di Canale 5. L’influencer ha condiviso tramite IG stories una serie di foto che li ritraggono insieme, accompagnate dal seguente e toccante messaggio: “Non dimenticherò mai la tua timidezza e i tuoi occhi dolci, averti conosciuto è stato un onore. Ora puoi riposare, che la terra ti sia lieve. Manuel, fa buon viaggio. Rimarrai per sempre nel mio cuore. Ti mando e continuerò a mandarti lassù, sempre, i nostri abbracci”.

Il suicidio: una causa di morte sempre più comune (soprattutto tra i giovani)
Non sappiamo bene quelle che siano state le ragioni che hanno portato Manuel Vallicella a compiere l’estremo gesto. Forse la solitudine, forse il lutto mai elaborato per la perdita della madre, forse una depressione latente che gli ha reso il solo atto di esistere insostenibile. Ciò che sappiamo di per certo è che quella del suicidio non è più una causa di morte isolata e ascrivibile a una minoranza di persone. Basti pensare che da gennaio 2022 ad agosto 2022 in Italia sono stati registrati 351 suicidi (in media uno ogni 16 ore) e 391 tentati suicidi. Dati allarmanti, quelli contenuti all’interno del report redatto dall’Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF (Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze), che, secondo lo psichiatra nonché presidente della Fondazione Armando Piccini, rendono necessaria l’attuazione di “adeguate politiche di prevenzione del suicidio che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dagli psicologi agli psichiatri, dagli insegnanti alle famiglie”. Lo specialista fa notare, infatti, che fino a oggi “poco è stato fatto nel corso dell’attuale legislatura” in termini di tutela della salute mentale, dunque, “l’auspicio è che le forze politiche impegnate in questi giorni nella campagna elettorale riusciranno, al di là delle promesse e dei proclami, ad affrontare concretamente la questione nella prossima legislatura”.
Depressione: “il male del secolo”
Tra le principali cause del suicidio ci sono, infatti, i disturbi psicologici, primo fra tutti la depressione, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito “il male del secolo”. Una patologia che affligge la mente di moltissime persone in tutto il mondo e che in quanto tale va diagnosticata e curata, esattamente come qualunque altra malattia di natura fisica. Oltre allo stigma che aleggia intorno alla salute mentale, per cui sono in molti a dimostrare una certareticenza e imbarazzo nel chiedere aiuto e nel parlare dei propri problemi, che al contrario preferiscono reprimere, ci hanno pensato il Covid-19 e il conseguente lockdown a peggiorare le già precarie condizioni psichiche della popolazione mondiale. Stando ai risultati di uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con le Università di Genova e Pavia e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, è emerso, infatti, che su 6.000 soggetti considerati, il 40% degli italiani ha manifestato un netto peggioramento dei sintomi ansiosi e depressioni durante il lockdown. Una situazione drammatica per cui urgono non soltanto interventi immediati e concreti a livello istituzionale, ma anche un cambio di mentalità con cui imparare a dare il giusto peso e la dovuta importanza a una condizione che non può più essere relegata come secondaria o peggio totalmente ignorata, pena l’accadimento di episodi tragici e, – chi lo sa – forse persino evitabili con le adeguate cure, come quello che ha visto purtroppo protagonista Manuel Vallicella.