Hugh Grant l’anticonformista (e il non voler rispondere alle interviste idiote agli Oscar 2023)

a cura di Redazione

L’attore di Notting Hill ha sfilato sul red carpet degli Oscar per aver preso parte a Glass Onion – Knives Out, ma non è andata proprio come ci si aspettava

L’Oscar “The Max” dell’anno 2023 va a Hugh Grant. Ad honorem, per essere stato l’unico a ribellarsi al nevrotico rituale delle intervistine-lampo sul red carpet, che sono uguali in tutti gli eventi mondani del cinema e ugualmente nauseabonde. Era stata predisposta una unità di crisi, quest’anno, per scongiurare irruzioni sul palco e schiaffoni tipo Will Smith. Ma i gorilla non possono tappare la bocca alle celebrities, e la bufera sui social è scoppiata comunque.

Il dialogo incriminato si svolge sul carpet beige, che pomposamente viene definito champagne (fa più fine). La modella-intervistatrice Ashley Graham, che non è un modello di eleganza, intercetta un Hugh Grant simpaticamente appassito per informarsi su cosa ama di più degli Oscar. “E’ affascinante-risponde lui- c’è qui tutto il mondo..è Vanity Fair”. Lui sta parlando del romanzo di William Makepeace Thakeray, ovviamente, ma lei non ne ha idea, con quel nome conosce solo la testata e il party esclusivo pagato dalla medesima che seguirà la premiazione. Misunderstanding già esilarante, per chi vi ha assistito a distanza. Io per esempio ero sveglia e davanti alla tv. Altra domanda da Nobel: “Cosa ti eccita di più vedere stasera?” Qualunque persona sincera risponderebbe esattamente come Grant: “Vedere? Niente in particolare”.

P U B B L I C I T A’

Poi arriva la gemma: “Cosa indossi?” Replica: “Il mio vestito”. Ma di che griffe? Sono informazioni preziose, chi non lo sa? A buon diritto l’impassibile star british dice di non ricordarselo: “Il mio sarto”. Qualcosa la poveretta deve sforzarsi di portare a casa, per cui prova con l’adulazione: “ Dimmi com’è stato recitare in “Glass Onion”, che fantastico film, mi è tanto piaciuto, amo i thriller..Quanto è divertente girare un film così?” Se uno ha visto il film in questione, non può che solidarizzare con l’ex rubacuori di “Quattro matrimoni e un funerale”: “Beh, ci sono per modo di dire..circa per tre secondi”. E’ la pura verità, si limita ad affacciarsi a una porta.

Su twitter il poco diplomatico Hugh, che non si è arreso al fair play d’occasione, ha scatenato il veleno degli haters. Io spero che faccia scuola. E che sui carpet, rossi, beige, champagne o quel che volete, se proprio questa fiera di ipocrisia zuccherosa è indispensabile, magari ci mandino chaperon attrezzati a non scambiare fischi (Thakeray) per fiaschi (Vanity Fair periodico).

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