
Quello di Giorgia è un dolore profondo che a ogni anniversario torna a farsi sentire. Giorgia, che fu tra le prime persone ad arrivare in ospedale dopo l’incidente, negli ultimi ventun anni ha ripercorso spesso il dolore provato e il vuoto lasciato da Alex, non solo come uomo ma soprattutto come artista.

“Davo un po’ i numeri in quegli anni” aveva raccontato Giorgia tempo fa a Grazia. “Il mio manager mi aveva convinto a non smettere di lavorare. Addirittura il giorno del funerale mi hanno fatto prendere un aereo per l’Olanda. Ma non avrei dovuto: finivo i concerti e piangevo, ad un certo punto ho pensato anche di voler morire, pensavo: così lo ritrovo subito da qualche parte. Ho toccato il fondo dei pensieri, la disperazione. La vita non mi aveva ancora insegnato che può accadere: ti saluti senza sapere che non ti vedrai più. Ma poi sono risalita: perché prima o poi la vita ti insegna anche a sfruttare il dolore come risorsa”. Dal 2004 Giorgia è legata sentimentalmente al cantautore, coreografo, musicista e ballerino Emanuel Lo, da cui ha avuto un figlio, Samuel, nato il 18 febbraio 2010.
ALEX BARONI, LA SCOMPARSA
Nel pomeriggio del 19 marzo 2002, a Roma, Alex Baroni fu vittima di un incidente stradale presso la circonvallazione Clodia, dove venne travolto con la sua moto da un’automobile che compiva un’inversione di marcia in un punto vietato. Sbalzato dal proprio mezzo, Baroni venne investito da un secondo veicolo che procedeva a velocità sostenuta. L’artista morì a distanza di 25 giorni, la mattina del 13 aprile, all’età di 35 anni. Tra i suoi pezzi più celebri ricordiamo “Sei tu o lei”, “Onde” e “Dimmi che ci sei”.
Giorgio e Rocco Papaleo sono i protagonisti di “Scordato”
Rocco Papaleo e Giorgia sono i protagonisti di “Scordato”, il film che arriverà nelle sale il 13 aprile. Papaleo, che è anche regista, ha definito “Scordato” il suo film «più autobiografico». Papaleo ha voluto Giorgia come protagonista del film concretizzando un’idea che aveva da tempo. «Considero Giorgia una delle mie muse fin da quando l’ho vista da ragazzina al Palladium di Roma con la band di suo padre». Poi, ha aggiunto: «Quando ho pensato a una figura che ispirasse il protagonista a seguire un percorso psicoanalitico mi è venuto subito in mente lei. Durante le riprese, poi, la guardavo e ricevevo ogni volta l’ispirazione giusta», ha concluso il regista.