CANTA NAPOLI! E’ scudetto 33 anni dopo Maradona. Città in festa. Delirio dei 60mila allo stadio

a cura di Redazione

Osimhen: «Un giorno che non scorderemo per tutta la vita, ora festeggiamo con i tifosi»

«È un’emozione fantastica per me, abbiamo aspettato tanti anni per portare lo Scudetto al Napoli e ci siamo riusciti, è un giorno che non scorderemo mai per tutta la vita. Ora andiamo a festeggiare col pubblico nel nostro stadio». Lo dice l’attaccante del Napoli Victor Osimhen dopo la conquista dello scudetto. «Non avrei saputo quantificare questa sensazione, è veramente meravigliosa – aggiunge il 24enne nigeriano a Dazn -. A inizio stagione eravamo sfavoriti, non molti credevano in noi ma grazie all’unione, a un grande allenatore, al presidente e chiunque è nel club siamo stati in grado di credere nello Scudetto e di vincerlo. Ora ci godiamo il momento». «Quando abbiamo vinto in casa della Roma abbiamo capito di poter vincere il titolo. Sono una squadra forte e abbiamo lottato fino in fondo, lì abbiamo realizzato di avere i numeri per vincere questo Scudetto, grazie anche alla mentalità del gruppo. Come dico sempre, sto imparando il ruolo di attaccante e con Napoli sono state subito buone emozioni. Mi sento migliorato molto, grazie soprattutto a Spalletti e al suo staff, mi hanno dato fiducia per poter crescere e segnare tanti gol», conclude Osimhen.

Botti e fuochi d’artificio, piazza del Plebiscito invasa dai tifosi

È esplosa la festa a piazza del Plebiscito illuminata d’azzurro per il terzo scudetto conquistato questa sera dal Napoli. Migliaia di tifosi sono già in piazza mentre altri ne continuano ad arrivare per festeggiare qui il titolo atteso da trentatré anni. Sventolano bandiere, si accendono fumogeni, mentre tutto intorno esplodono botti e fuochi d’artificio. Incessante il suono delle trombette. In tanti scattano selfie e foto ricordo per una serata impossibile da dimenticare. Una festa di piazza che i tifosi vogliono far andare avanti a lungo. «I campioni dell’Italia siamo noi», cantano. E immancabile il coro omaggio al Pibe de Oro «ho visto Maradona, ho visto Maradona, Oh mama innamorato sono».

Spalletti: «La mia più grande emozione è vedere i tifosi partenopei felici»

«Felice? La mia più grande emozione è vedere i tifosi partenopei felici. Il problema era arrivare fin qui, loro riusciranno a superare certi momenti della loro vita pensando a questo momento. Queste persone hanno diritto a vivere questi momenti. Ora mi sento più rilassato, ce l’ho fatta, la felicità finisce qui». Così l’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ai microfoni di Dazn.

A Udine il punto scudetto: invasione di campo e lacrime

Festa che parte da Udine, dove si fatica a contenere l’entusiasmo degli 11mila supporter partenopei. L’invasione di campo per un po’ fa temere il peggio, ma in realtà è solo l’inizio delle celebrazioni, con calciatori e tecnici portati in trionfo. Negli spogliatoi, poi, si canta, si balla e si ride. Zielinski tinge d’azzurro i capelli dell’inviato Dazn, Spalletti si commuove in tv. Mentre a Napoli esplodono fuochi d’artificio e partono i caroselli. C’è chi ringrazia Diego e chi Aurelio, chi tutti e due. Sarà una lunga notte, indimenticabile.

In 50mila al Maradona per la festa scudetto di De Laurentiis

Trentatre anni hanno aspettato i tifosi del Napoli. Qualcuno forse aveva smesso di crederci. Non Aurelio De Laurentiis, che ha organizzato a Fuorigrotta un party per 50mila. Dieci maxischermi a proiettare le immagini della partita, migliaia e migliaia di cuori a battere forte al gol del pareggio. Poi, al fischio finale, la proclamazione di ‘Decibel’ Bellini, lo speaker ufficiale: “Finalmente, dopo 33 anni, il Napoli è campione d’Italia“. Le parole e le promesse del presidente – “Rivinceremo, rivinceremo, rivinceremo” – e i giochi di luce per celebrare lo scudetto. Appuntamento a domenica contro la Fiorentina per un’altra grande festa.

Caroselli e fuochi d’artificio, Napoli impazzisce per il tricolore

E in città? Impossibile descrivere pienamente con le parole quel che accade dopo la partita di Udine. Suoni di trombette, gente in strada, fuochi d’artificio. Il carnevale di Rio sembra una liturgia sacra, al confronto. È la festa di Napoli, è la vittoria dei tifosi, il trionfo di una città che come poche, forse davvero come nessuna, sa immedesimarsi con la sua squadra di calcio. Una festa meritatissima. Napoli, goditela tutta. Non sarà un trionfo isolato. E questo rende tutto ancora più bello.

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