a cura di redazione
Il Manchester City delude ma vince. Inter caparbia ma sfortunata. Guardiola non ha nulla da insegnare ad Inzaghi, con una squadra costata 1,9 miliardi euro in 12 anni. L’Inter ne esce rafforzata. Haaland? Sovrastato da Acerbi
Terzo successo per Guardiola, ma Ancelotti ne ha vinte quattro
Il Manchester City degli sceicchi ha vinto la Champions League. Nella finale di Istanbul, la squadra di Guardiola ha battuto l’Inter 1-0. Decisiva una rete di Rodri al 23′ della ripresa. Nonostante la vittoria, il City ne esce ridimensionato.
Terzo successo per Guardiola. Ma Ancelotti ne ha vinte quattro
Pep Guardiola vince la sua terza Champions da allenatore: dopo i due successi alla guida del Barcellona (2009 e 2011) ecco il primo sulla panchina del Manchester City. Il tecnico catalano raggiunge altri due allenatori, campioni d’Europa però sempre con la stessa squadra: Zinedine Zidane (Real Madrid 2016, 2017 e 2018) e Bob Paisley (Liverpool 1977, 1978 e 1981). Il primato assoluto appartiene invece a Carlo Ancelotti, a quota 4 (Milan 2003 e 2007 e Real Madrid 2014 e 2022).
Inzaghi è l’ottavo allenatore italiano a perdere una finale di Champions
Simone Inzaghi è l’ottavo allenatore italiano a perdere una finale di Champions. Prima di lui Fulvio Bernardini (Fiorentina 1957), Giuseppe Viani (Milan 1958), Giovanni Invernizzi (Inter 1972), Fabio Capello (Milan 1993 e 1994), Marcello Lippi (Juventus 1997, 1998 e 2003), Carlo Ancelotti (Milan 2005) e Massimiliano Allegri (Juventus 2015 e 2017). Più in generale il primato di finali perse è condiviso da Marcello Lippi, sconfitto alla guida dei bianconeri nel 1997 contro il Borussia Dortmund, nel 1998 contro il Real Madrid e nel 2003 contro il Milan; e Jurgen Klopp, che si è visto sfuggire la coppa col Borussia Dortmund nel 2013 contro il Bayern e nel 2018 e nel 2022 col Liverpool, sempre contro il Real Madrid.
LE PAGELLE DELL’INTER
ONANA 6,5
Giocatore di movimento aggiunto. Con i piedi si dimostra molto disinvolto. Quando c’è da parare, si fa sempre trovare pronto. Non può nula
DARMIAN 6,5
Tiene benissimo la posizione. Quando c’è da raddoppiare, è puntuale. Non si fa problemi quando c’è da spazzare alla vecchia maniera (40′ st D’Ambrosio sv).
ACERBI 6,5
Ci mette tutta l’esperienza di cui dispone. A volte esagera ma l’impegno è massimale. Nella confusione, si esalta. Gladiatore.
BASTONI 6
Haaland gli scappa una volta. Per il resto conferma di essere un difensore di enorme personalità e qualità. Sul gol forse esce con troppa fretta (31′ st Gosens 5,5: ci mette l’anima, non basta).
DUMFRIES 5,5
In difesa prova ad arrangiarsi anche con le maniere forti. Si vede poco in attacco dove è poco preciso e coraggioso. Va ad intermittenza (31′ st Bellanova 5,5: niente di particolare, fa il suo dovere).
BARELLA 6,5
Testa alta e idee chiare. Sempre in movimento, riesce a sgusciar via in un paio di occasione mettendo paura alla difesa del City. Non gli riesce l’eurogol su errore di Ederson.
BROZOVIC 6,5
Recupera un’infinità di palloni, confermando di saper capire le intenzioni del City prima di chiunque altro. Gli manca il guizzo vincente.
CALHANOGLU 5
In un paio di azioni è particolarmente timido e non prova a far male da fuori area. Nella partita migliore, non si fa trovare pronto (40′ st Mkhitaryan sv).
DIMARCO 6,5
Ci mette tanta grinta. Combatte su ogni pallone e, appena ne ha l’occasione, riparte al massimo della velocità. Colpisce una clamorosa traversa.
DZEKO 5,5
Molto utile nel gioco. Si sacrifica anche in difesa. Purtroppo, in attacco, non ha mai la palla buona per cercare la via del gol. Silenziato (11′ st Lukaku 5,5: sfortunato sulla traversa colpita da Dimarco. Nei secondi finali, ha la palla gol per salvare l’Inter ma trova Ederson. Troppa malasorte).
LAUTARO MARTINEZ 5
Aspetta il pallone per fare la differenza ma, quando arriva, fa la scelta sbagliata. L’errore condiziona il resto della sua partita.
ALL. INZAGHI 6
Imbavaglia il City con una tattica attendista e con ficcanti ripartenze. Purtroppo Rodri gli rovina il piano. La sua Inter esce a testa alta.