È morto Toto Cutugno. Simbolo dell’italianità nel mondo

A cura di redazione

È morto Toto Cutugno. Il cantautore si è spento oggi intorno alle 16 all’ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato. Aveva appena compiuto ottant’anni. A dare la notizia all’Ansa è il suo manager Danilo Mancuso che spiega che, “dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi”. Sua l’intepretazione del brano “L’italiano”, diventata un vero e proprio simbolo dell’Italia all’estero. Con oltre 100 milioni di copie vendute, si stima sia tra gli artisti musicali italiani di maggior successo. Ben quindici le partecipazioni al Festival di Sanremo, culminate in una vittoria col brano “Solo noi” e ben sei seconde posizioni. Nel 1990 ha vinto anche l’Eurovision Song Contest con il brano “Insieme: 1992”.

La notizia della scomparsa di Cutugno è stata diffusa da Carosello Records ed Edizioni Curci in una nota: “A poco più di un mese dal suo ottantesimo compleanno – si legge nel comunicato scritto dalla casa discografica – ci lascia uno degli artisti italiani più famosi di sempre. Cantautore da oltre 100 milioni di copie, esponente della musica italiana più noto in tutto il mondo, cantautore che ha saputo portare la semplicità e la tradizione della canzone italiana anche all’estero, un artista dalla straordinaria carriera che continuerà a ispirarci e unirci”.

Emozioni – Album di Toto Cotugno

Tra i primi a dare pubblicamente addio a Cutugno, la premier Giorgia Meloni: “Ciao a Toto Cutugno, un italiano vero”, scrive su Twitter. Poi Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera: “Con la scomparsa di Toto Cutugno perdiamo un simbolo nazionale, apprezzato internazionalmente”, dichiara. “Memorabile la vittoria all’Eurovision nel 1990 con ‘Insieme:1992’, sulla caduta del Muro di Berlino. Piangono tutte le comunità italiane nel mondo per cui lui era il simbolo stesso dell’italianità e delle loro radici. Un cantante che ci ha regalato emozioni e poesie e ha fatto sognare la nostra Nazione. Caro Toto, anche lassù ti lasceranno cantare, perché sei stato fiero e un italiano vero”.

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